Afta epizootica: una scommessa sulla zootecnia in Europa?

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L’afta epizootica (Food and Mouth Disease, FMD) è un’infezione virale altamente contagiosa che rappresenta una grave minaccia per la salute del bestiame e la biosicurezza agricola in Europa. I recenti focolai di infezione confermati in Germania, Ungheria e Slovacchia non hanno peraltro trovato, ad avviso di chi scrive, una risposta idonea a contenere il rischio di ulteriore diffusione della malattia.

Gli standard e le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (WOAH, World Animal Health Organisation) prevedono infatti rigorose restrizioni alla movimentazione di animali dalle regioni colpite. Tali restrizioni sono state invece limitate, in Unione Europea, alle sole ‘zone rosse’. Senza neppure prescrivere i test sierologici prima del trasporto degli animali vivi.

Afta epizootica: introduzione

L’afta epizootica (FMD) è causata da un apthovirus della famiglia Picornaviridae, con sette sierotipi immunologicamente distinti (A, O, C, SAT1, SAT2, SAT3 e Asia1) e molteplici sottotipi. Il virus presenta alti tassi di morbilità, potendo infettare il 100% delle popolazioni suscettibili non vaccinate.

Sebbene gli animali adulti raramente soccombano alla malattia, i tassi di mortalità nei giovani possono essere elevati a causa di infezioni secondarie o della mancanza di latte da madri infette (WOAH, World Animal Health Organisation).

Trasmissione della FMD tra animali

L’afta epizootica (FMD) è una delle malattie virali più contagiose che colpiscono gli animali ungulati, in grado di diffondersi rapidamente sia all’interno che tra gli allevamenti. L’agente patogeno viene eliminato in grandi quantità dagli animali infetti attraverso tutte le escrezioni e secrezioni — inclusi saliva, latte, seme, urina e feci — anche prima della comparsa dei segni clinici. La trasmissione avviene attraverso diverse vie:

  • contatto diretto. Esposizione nasale o orale a secrezioni infette, specialmente in aree di pascolo condivise o spazi confinati. La trasmissione materna può avvenire attraverso l’allattamento, dove i giovani animali sono esposti al virus nel latte o attraverso il contatto stretto con madri infette;
  • trasmissione indiretta. Il virus può sopravvivere per giorni o settimane su fomiti come mangimi, acqua, veicoli, attrezzature e indumenti contaminati, specialmente in condizioni fresche e umide (Alexandersen et al., 2003);
  • trasmissione aerea altrettanto significativa, soprattutto nei climi temperati. Il virus può viaggiare fino a 60 km su terra e fino a 300 km sull’acqua in condizioni meteorologiche ottimali (Gloster et al., 2005). I suini, in particolare, agiscono come ‘ospiti amplificatori’ emettendo fino a 1.000 volte più virus per via aerea rispetto ai bovini (Donaldson et al., 2001);
  • prodotti animali. Carne cruda o non lavorata correttamente, latte e midollo osseo possono ospitare virus vitale. Una delle pratiche a più alto rischio è l’alimentazione degli animali con scarti che contengano prodotti da animali infetti (WOAH);
  • vettori, sia meccanici che biologici, contribuiscono alla diffusione del virus. Uccelli, roditori e insetti possono trasferire passivamente il virus della FMD tra località. Nelle regioni endemiche, serbatoi selvatici come il bufalo africano (Syncerus caffer) mantengono il virus in modo asintomatico, complicando gli sforzi di controllo ed eradicazione (Vosloo et al., 2002).

Fattori epidemiologici

Diversi fattori epidemiologici aggravano la diffusione della FMD. I bovini infetti possono eliminare il virus a concentrazioni fino a 10^8,5 TCID₅₀/mL nella saliva (Belsham, 2005).

Il virus è resistente nell’ambiente, in grado di sopravvivere per 28 giorni o più nel suolo o nel letame (OIE).

Inoltre, fino al 50% dei ruminanti può diventare portatore subclinico, conservando il virus nell’orofaringe per periodi prolungati — mesi o anni — fungendo così da diffusori silenziosi (Arzt et al., 2011).

Segni clinici

Gli animali infetti presentano segni clinici distintivi, tra cui vescicole (bolle) su bocca, muso, zampe e mammelle. Queste lesioni spesso causano zoppia, ipersalivazione, febbre e ridotta produzione di latte. Nei giovani animali, la FMD può causare alti tassi di mortalità a causa di miocardite o grave malnutrizione (OIE). L’individuazione precoce di questi sintomi è cruciale per prevenire focolai diffusi.

Impatto economico

L’afta epizootica compromette gravemente il commercio globale di bestiame, specialmente nelle regioni endemiche dove sono comuni restrizioni prolungate alle esportazioni.

Nelle zone indenni, i focolai causano enormi perdite economiche a causa degli abbattimenti, delle misure di disinfezione e dei blocchi commerciali internazionali.

Oltre 100 Paesi, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WOAH),non sono ancora indenni dall’afta epizootica. Si evidenzia così la minaccia persistente che questa malattia rappresenta per le economie agricole.

Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale, strategie di controllo dell’afta epizootica

L’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (WAHO) ha delineato una strategia completa per il controllo dell’afta epizootica (FMD), combinando diagnosi precoce, rigorosa biosicurezza e vaccinazione mirata:

  • notifica immediata a WAHO entro 24 ore dal rilevamento è obbligatoria per garantire una risposta rapida e il coordinamento internazionale;
  • restrizioni alla movimentazione, inclusa quarantena e protocolli rigorosi di biosicurezza in azienda, sono essenziali per contenere il virus e prevenirne la diffusione transfrontaliera;
  • abbattimento di animali infetti ed esposti, e successivo smaltimento corretto delle carcasse. Una misura chiave per fermare la trasmissione.

Nelle regioni endemiche vengono utilizzati vaccini inattivati per il controllo a lungo termine, mentre la vaccinazione d’emergenza può venire applicata nelle aree ad alto rischio per frenare la diffusione durante i focolai.

Queste misure riflettono l’approccio scientifico di WAHO nella gestione delle malattie animali transfrontaliere e nella protezione della salute globale del bestiame.

L’approccio rischioso dell’UE al controllo della FMD

Ad oggi, 11 aprile 2025, undici focolai di afta epizootica (FMD) sono stati confermati nel territorio dell’UE: uno in Germania, quattro in Ungheria e sei in Slovacchia. Si configura perciò una minaccia grave e immediata per il settore zootecnico in questi e nei Paesi limitrofi. Tanto più ove si consideri quanto segue:

  • la movimentazione di animali dalle regioni colpite rimane senza restrizioni, nonostante il pericolo chiaro e attuale. Non è richiesto alcun test sierologico obbligatorio al punto di partenza, ignorando platealmente le lezioni apprese dalla recente pandemia di COVID-19;
  • i veterinari pubblici nei Paesi di destinazione sono incaricati di eseguire test sierologici solo dopo che gli animali hanno attraversato il continente, permettendo di fatto a potenziali portatori del virus di muoversi liberamente e aumentando la probabilità di diffondere la malattia in aree precedentemente non colpite.

Questa politica non è solo imperfetta, è incosciente. Sì privilegia la convenienza rispetto al contenimento, aprendo la porta a una crisi più ampia che potrebbe devastare la filiera zootecnica europea.

L’Italia stringe i controlli sulla FMD per le importazioni animali

In risposta ai recenti focolai di afta epizootica (FMD) in Ungheria e Slovacchia, il ministero della Salute italiano ha introdotto misure di controllo rigorose per salvaguardare il bestiame nazionale. Secondo la Circolare 7 aprile 2025 n. 10150, le spedizioni di animali vivi dalle regioni colpite devono venire sottoposte a controlli rigorosi prima di entrare in Italia:

  • tutti i veicoli che trasportano specie sensibili all’ afta epizootica attraverso il Friuli Venezia Giulia devono venire disinfettati sotto supervisione militare e sono autorizzati a procedere solo direttamente verso un allevamento designato o un macello;
  • se gli animali transitano attraverso un centro di raccolta, devono essere messi in quarantena per almeno 14 giorni e testati due volte per la FMD prima che sia autorizzato il movimento successivo.

Questi protocolli rafforzati di biosicurezza esprimono la strategia proattiva dell’Italia per prevenire l’introduzione della malattia e sono tuttavia limitati, di fatto, dalle decisioni adottate a livello europeo.

Conclusioni provvisorie

L’elevata trasmissibilità e l’impatto economico potenzialmente disastroso dell’afta epizootica richiedono l’adozione di misure di controllo rigorose. L’attuale approccio dell’UE — caratterizzato dalla movimentazione illimitata di animali dalle aree colpite e da diagnosi ritardate — si discosta dalle migliori pratiche epidemiologiche e aumenta il rischio di un evento epizootico a livello continentale.

Per salvaguardare il settore zootecnico, è necessario un riequilibrio immediato delle politiche. Ciò include test obbligatori prima della movimentazione, restrizioni più severe agli spostamenti e sistemi di sorveglianza potenziati. Sebbene la vaccinazione sia cruciale nelle zone endemiche, i 24 su 27 Stati membri indenni devono fare affidamento su protocolli rigorosi di biosicurezza per preservare il loro status.

Dario Dongo

Note

  • Alexandersen, S., Zhang, Z., Donaldson, A. I., & Garland, A. J. (2003). The pathogenesis and diagnosis of foot-and-mouth disease. Journal of Comparative Pathology, 129(1), 1–36. https://doi.org/10.1016/S0021-9975(03)00041-0
  • Arzt, J., Juleff, N., Zhang, Z., & Rodriguez, L. L. (2011). The pathogenesis of foot-and-mouth disease I: Viral pathways in cattle. Transboundary and Emerging Diseases, 58(4), 291–304. https://doi.org/10.1111/j.1865-1682.2011.01204.x
  • Belsham, G. J. (2005). Translation and replication of FMDV RNA. Current Topics in Microbiology and Immunology, 288, 43–70. https://doi.org/10.1007/3-540-27109-0_3
  • Donaldson, A. I., Alexandersen, S., Sørensen, J. H., & Mikkelsen, T. (2001). Relative risks of the uncontrollable (airborne) spread of FMD by different species. Veterinary Record, 148(19), 602–604. https://doi.org/10.1136/vr.148.19.602
  • Gloster, J., Freshwater, A., Sellers, R. F., & Alexandersen, S. (2005). Re-assessing the likelihood of airborne spread of foot-and-mouth disease at the start of the 1967-1968 UK foot-and-mouth disease epidemic. Epidemiology and infection, 133(5), 767–783. https://doi.org/10.1017/S0950268805004073
  • Ministero della Salute, Direzione Generale della Salute Animale (2025, 7 aprile). Focolai di Afta epizootica in Ungheria e Slovacchia. Ulteriore rafforzamento delle misure di controllo per movimentazioni da territori a rischio (Prot. 10150-07/04/2025-SANVET8-MDS-A)
  • Vosloo, W., Bastos, A. D., Sangare, O., Hargreaves, S. K., & Thomson, G. R. (2002). Review of the status and control of foot and mouth disease in sub-Saharan Africa. Revue scientifique et technique (International Office of Epizootics), 21(3), 437–449. https://doi.org/10.20506/rst.21.3.1349
  • World Animal Health Organisation. Foot and mouth disease (Technical Disease Card). OIEhttps://www.oie.int/en/disease/foot-and-mouth-disease/
Dario Dongo
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Dario Dongo, lawyer and journalist, PhD in international food law, founder of WIISE (FARE - GIFT - Food Times) and Égalité.