La pubblicità di cibo spazzatura e bevande alcoliche rivolta a bambini e minori in UE rimane sregolata. Lo stesso Parlamento europeo ha tradito le proprie promesse, approvando una direttiva priva di alcuna concretezza. (1)
Pubblicità di junk food, nessuna tutela per i minori in UE
La direttiva sui media audiovisivi (Servizi di media audiovisivi, SMAV) dovrebbe proteggere i minori dall’assalto di pubblicità di cibi e bevande che sono pericolosi per la loro salute. E invece si limita a ‘incoraggiare’ gli Stati membri a ‘sostenere’ l’autoregolamentazione di Big Food, già rivelatasi del tutto inefficace rispetto agli obiettivi posti.
La protezione dei minori dalla pubblicità di cibo-spazzatura viene infatti richiamata in termini del tutto generici. ‘A livello nazionale e internazionale esistono orientamenti nutrizionali ampiamente riconosciuti, quali il modello di profilo nutrizionale dell’ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della Sanità per l’Europa, finalizzati a differenziare gli alimenti sulla base della loro composizione nutrizionale nell’ambito degli annunci pubblicitari televisivi di prodotti alimentari destinati ai bambini‘ (dir. UE 2018/1808, considerando 28).
Nessuna misura cogente è però stabilità per proteggere i minori rispetto alla pubblicità di cibo spazzatura. ‘Gli Stati membri dovrebbero essere incoraggiati ad assicurare che la coregolamentazione e l’autoregolamentazione, anche mediante codici di condotta, siano utilizzate per ridurre effettivamente l’esposizione dei bambini alle comunicazioni commerciali audiovisive relative a prodotti alimentari e a bevande ad alto contenuto di sale, zuccheri, grassi, grassi saturi o acidi grassi trans o comunque non conformi a tali orientamenti nutrizionali nazionali o internazionali‘.
Pubblicità di bevande alcoliche e alcopops, nessuna tutela per i minori in UE
Nessuna garanzia viene offerta dalla direttiva in esame neppure per proteggere i minori rispetto alla pubblicità di bevande alcoliche e alcopops. ‘Analogamente, gli Stati membri dovrebbero essere incoraggiati ad assicurare che i codici di condotta di autoregolamentazione e di coregolamentazione siano utilizzati per ridurre effettivamente l’esposizione di bambini e minori alle comunicazioni commerciali audiovisive relative alle bevande alcoliche‘ (direttiva SMAV, considerando 29).
L’ingiustificabile motivazione è sempre la stessa. ‘A livello dell’Unione e nazionale esistono alcuni regimi di autoregolamentazione o di coregolamentazione allo scopo di commercializzare in modo responsabile le bevande alcoliche, anche nelle comunicazioni commerciali audiovisive. Tali regimi dovrebbero essere ulteriormente promossi, in particolare quelli volti a garantire che messaggi di consumo responsabile accompagnino le comunicazioni commerciali audiovisive delle bevande alcoliche’.
Pubblicità scorretta, obesità infantile e alcolismo
La pubblicità di cibo spazzatura e bevande alcoliche viene così portata avanti senza ritegno per attrarre i più piccoli verso alimenti ultraprocessati e scadenti, il cui consumo è superfluo quanto dannoso. Calorie inutili prodotte da grassi, zucchero e sale. Il mix perfetto per generare dipendenza e causare malattie.
Big Food si affida ai social media e ai vlogger per insidiare i minori senza i filtri dei genitori e della ragione. Con brillanti risultati finanziari, poiché i costi di questi strumenti pubblicitari sono ben inferiori rispetto ad altri ma la resa è straordinaria su un grande pubblico indifeso.
Alla Commissione europea, ma anche agli eurodeputati che dovrebbero rappresentarci, va dunque il merito di privilegiare gli interessi della finanzindustria rispetto alla salute dei nostri figli. Obesità infantile, alcolismo giovanile e malattie correlate intanto dilagano, nel Continente pilotato da pochi vecchi.
Dario Dongo e Marta Strinati
Note
(1) V. dir. UE 2018/1808 recante ’modifica della direttiva 2010/13/UE, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti la fornitura di servizi di media audiovisivi (direttiva sui servizi di media audiovisivi), in considerazione dell’evoluzione delle realtà del mercato‘, su https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32018L1808&from=EN
In sede di Consiglio, il 6.11.18 il testo della direttiva è stato approvato con il voto contrario di Danimarca, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Finlandia, Irlanda, e l’astensione del Regno Unito.
La direttiva entra in vigore il 18.12.2018 e deve venire recepita dagli Stati membri entro il 19.9.20.