Nespresso. certificazione B-Corp e abusi su diritti umani e ambiente

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La recente certificazione B-Corp di Nespresso raccoglie le vivaci proteste della società civile, a fronte di recenti inchieste che dimostrano gravi abusi sui diritti umani e l’ambiente.

1) Premessa. La certificazione B-Corp

B-Corp è uno schema privato di certificazione degli impegni sociali e ambientali delle organizzazioni che decidano di affiancare obiettivi ESG (Environmental, Social, Governance) all’obiettivo proprio delle imprese, generare profitti. (1)

La certificazione, affidata ai B-Lab accreditati, oggi attesta l’impatto socio-ambientale di 5.366 imprese in 84 Paesi. A prescindere dal loro status legale di società benefit, o benefit corporation, attualmente previsto nelle sole legislazioni USA e italiana.

2) Rischio greenwashing

Il rischio greenwashing – nel caso B-Corp, come nel Code of Conduct europeo (2) e la gran parte di proclama e certificazioni su CSR (Corporate Social Responsibility) e sostenibilità (3) – è pressoché inevitabile. Nella misura in cui:

– le dichiarazioni non siano effettivamente dimostrate, magari attraverso registri incorruttibili come i sistemi di blockchain pubblica, (4)

– gli impegni dichiarati siano coerenti alle strategie dell’organizzazione in ogni fase della supply-chain, in una vera logica di CSR (Corporate Sustainability Reporting), (5)

– le comunicazioni e certificazioni false o ingannevoli non vengano assoggettate a sanzioni economiche dissuasive, oltreché a Name and Shame. (6)

3) Nespresso, abusi sui diritti umani

Fair World Project ha espresso una feroce critica nei confronti della certificazione B-Corp rilasciata a Nespresso. (7) Una società del gruppo Nestlé che ha una storia recente di abusi sui diritti umani, anche a danno dei minori. Si segnalano in particolare le inchieste su:

– sfruttamento minorile di bambini dagli 8 ai 13 anni, costretti a lavorare 8 ore al giorno in condizioni di schiavitù alla raccolta e il carico di di caffè in sacchi da 45 kg, in Guatemala, (8)

VIDEO - Channel 4’s Dispatches. Dispatches Starbucks and espresso the truth about your coffee. 3.3.20 Dispatches Starbucks and Nespresso the truth about your coffeeYouTube · Terramaterr WorldMar 3, 2020
VIDEO – Channel 4’s Dispatches. Dispatches Starbucks and espresso the truth about your coffee. 3.3.20 Dispatches Starbucks and Nespresso the truth about your coffeeYouTube · Terramaterr WorldMar 3, 2020

– furto di stipendi, fino a un terzo delle paghe dovute ai lavoratori, e condizioni di lavoro disumane nella più grande cooperativa del Mina Gerais (Brasile), a cui aderiscono 720 aziende che forniscono caffè a Nespresso, (9)

– turni estenuanti di lavoro, fino a picchi di 58-80 ore la settimana, anche nelle industrie svizzere di Avenches, Orbe e Romont. (10)

4) Nespresso, ambiente e salute

L’impatto ambientale delle capsule Nespresso è a sua volta disastroso, come si è visto. (11) Miliardi di imballaggi monouso, primari e secondari, custoditi in voluminosi cofanetti, girano il mondo per distribuire singole dosi da pochi grammi di caffè. Senza neppure badare all’effettivo riciclo dei materiali con appositi canali di raccolta.

La salute dei consumatori meriterebbe altresì ulteriori approfondimenti. Se solo le autorità deputate alla valutazione scientifica dei rischi di sicurezza alimentare volessero considerare la presenza, nel caffè in capsule, di composti organici cancerogeni e genotossici (furani, metilfurani) in quantità fino a 10 volte superiori al caffè macinato. (11)

5) Nespresso, la certificazione B-Corp

Nespresso – nonostante gli abusi documentati sui diritti umani e le considerazioni sull’impatto ambientale delle sue capsule – ha ottenuto la certificazione B-Corp. I punteggi insufficienti in cinque aree della valutazione d’impatto sono stati infatti compensati con quelli favorevoli su procedure e scartoffie varie.

Il greenwashing è così servito nella tazzina fumante di George Clooney. Il quale, dopo la notizia dei bambini schiavi in Guatemala, si è detto ‘dispiaciuto’. (8) Gli investitori neppure si dispiacciono, in barba alle chiacchiere sui c.d. ‘investimenti responsabili’. Purché il business sia remunerativo, come infatti è (Nestle SA, NSRGY:OTCPK).

6) Lettera aperta al B-Lab

La società civile – grazie all’iniziativa di Fair World Project, ente di controllo dell’omonima certificazione di circuito fair trade – ha scritto una lettera aperta al Global B-Lab, per chiedere una riforma dello standard di certificazione B-Corp. (12)

Un piano di benessere per i dipendenti degli uffici nei Paesi sviluppati non può compensare gli abusi sui lavoratori nelle economie dei Paesi in via di sviluppo’.

Gli abusi sui diritti umani fondamentali, i diritti dei minori e delle comunità, il land grabbing non sono compatibili con una certificazione che vanti il riferimento a ‘missione sociale’. L’Università di Stanford aveva già pubblicato una lucida analisi al riguardo (Joanne Bauer, Elizabeth Humlas, 2017). Senza però ottenere un doveroso riscontro (13,14).

7) Concorrenza sleale

Più di 30 imprese certificate B-Corp hanno aderito alla lettera aperta di Fair World Project. ‘Se da un lato crediamo che gli standard delle B Corp possano aiutare la transizione della nostra economia verso un’economia che sia positiva sia per le persone che per il pianeta, dall’altro la certificazione corre ora il rischio di ‘lavare l’etica’ dei grandi conglomerati. Questa è una delusione estrema’ (Michael Bronner).

La concorrenza sleale provocata da B-Lab è palese nei confronti delle piccole imprese altresì certificate B-Corp come Peace Coffee, che da sempre fornisce caffè biologico fair trade e reinveste i profitti con le cooperative di agricoltori e le comunità locali. D’altra parte il marchio B-Corp è pure il vanto di Whole Foods, di cui si ricordano il maltrattamento degli animali e la repressione del dissenso. (15)

8) Conclusioni provvisorie

B-Lab è a un bivio, escludere dalla certificazione B-Corp le imprese che non garantiscano il pieno rispetto degli UN Guiding Principles on Business and Human Rights, le Convenzioni ILO (International Labour Organization) e la Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia ovvero perdere definitivamente credibilità.

Dario Dongo

Immagine di copertina tratta dal video Channel 4’s Dispatches. Dispatches Starbucks and espresso the truth about your coffee. 3.3.20 Dispatches Starbucks and Nespresso the truth about your coffeeYouTube · Terramaterr WorldMar 3, 2020

Note

(1) B Corp e Società Benefit – Tabella.

(2) Dario Dongo. Codice di condotta UE, pratiche commerciali e di marketing responsabili o greenwashing? GIFT (Great Italian Food Trade). 17.7.21,

(3) Marta Strinati. Olio di palma, soia, legno, caffè, cacao. A che serve la certificazione di sostenibilità? Rapporto di Greenpeace. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.5.21,

(4) Dario Dongo. Blockchain pubblica e filiera agroalimentare, sostenibilità per chi produce e chi consuma. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.2.21,

(5) Dario Dongo. Bilancio di sostenibilità, ESG e due diligence. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.7.22,

(6) Dario Dongo. Green claim vs greenwashing e pubblicità ingannevole, linee guida dell’Antitrust in UK. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.6.21,

(7) Anna Cunning. Nespresso: Known for Human Rights Violations, Now B Corp Certified. Fair World Project. 5.4.22,

(8) Antony Barnett. Dispatches: Starbucks and Nespresso: The Truth About Your Coffee. Channel 4. 1.3.20,

(9) Daniel Camargos. Labour inspectors fine leader of cooperative that supplies coffee to Nespresso and Starbucks. Repórter Brasil. 9.9.21,

(10) Rachel Richterich. Chez Nespresso, des travailleurs «épuisés». Le Temps. 11.2.20,

(11) Dario Dongo. Caffè in capsule, costi ambientali e rischi per la salute. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.6.19,

(12) Fair World Project. The B Corp Standard is at Risk. 15.6.21,

(13) Joanne Bauer, Elizabeth Humlas. Do Benefit Corporations Respect Human Rights? Stanford Social Innovation Review, Fall 2017.

(14) Matthew Mullen. The B-Lab is wrong about human rights – but there’s a fix. Open Democracy. 10.3.20,

(15) Dario Dongo. Whole Foods, Amazon. Maltrattamenti animali e repressione del dissenso, una petizione. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.1.19,

Dario Dongo
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Dario Dongo, lawyer and journalist, PhD in international food law, founder of WIISE (FARE - GIFT - Food Times) and Égalité.