Trasformare lo spreco alimentare in solidarietà. È lo spirito della legge italiana 166/16, in vigore da settembre 2016, che semplifica la donazione delle eccedenze eliminando limiti normativi e burocratici.
Tra le novità introdotte dalla legge anti spreco, la possibilità di donare alimenti oltre il Tmc (termine minimo di conservazione) e generi non alimentari (vestiario, prodotti per l’igiene personale ecc.), l’inclusione nella platea dei destinatari di tutte le associazioni di volontariato, inclusi canili e gattili (e non più solo le onlus), l’eliminazione di gran parte degli obblighi di rendicontazione fiscale della cessione. Nessun obbligo, come invece prevede la legge francese, pena sanzioni fino alla reclusione, ma incentivi e agevolazioni.
La lotta contro lo spreco già avviata con la precedente disciplina del Buon Samaritano (155/03) consente di recuperare 500mila tonnellate di cibo ogni anno. Resta tuttavia un’eccedenza di 5,6 milioni di t, che aspetta di essere valorizzata.