Europa senza OGM, senza olio di palma. Analisi

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Senza OGM, senza olio di palma. I consumatori europei chiedono cibi free from

Senza OGM, senza olio di palma. Sono queste le richieste essenziali dei consumatori europei, i quali così esprimono attenzione verso l’integrità della filiera e la salute. Ed è spiccata tendenza in crescita dei cibi free from, al fianco dei superfood, quelli che contengono sostanze considerate benefiche. Le ricerche di Bruxelles, Zurigo e Milano. 

Senza OGM, senza olio di palma. Il verdetto finale

Le preferenze dei consumatori europei verso i cibi free from sono emerse nello studio condotto dai ricercatori del Politecnico federale di Zurigo (ETH Zurich) e di EUFIC, European Food Information Council, associazione no profit con sede a Bruxelles finanziata dalla Commissione europea e dall’industria europea di alimenti e bevande.

I ricercatori hanno interpellato 2 mila consumatori in Regno Unito, Svezia, Polonia e Francia. Sottoponendo loro, attraverso un sondaggio online, le etichette di vari alimenti di largo consumo in entrambe le versioni, con e senza nota del free from:

– ‘senza OGM’ per olio, mais e cioccolata,

– ‘senza olio di palma’ per margarine, creme spalmabili e cioccolata ,

– ‘senza lattosio’ per formaggio, latte e yogurt,

– ‘senza glutine per pane, pasta e biscotti.

Un confronto a ben vedere incongruo nelle premesse. Poiché lattosio e glutine sono causa di allergie e intolleranze alimentari nei soggetti predisposti, mentre olio di palma e OGM sono semplicemente ingredienti low cost di cui tutti possono fare benissimo a meno.

free from percepiti come più salutari

Le risposte al sondaggio hanno affermato con chiarezza che i consumatori – i più giovani soprattutto – non vogliono assumere cibi che contengano olio di palma né OGM, considerati non salutari. Una posizione ancor più ostinata in Polonia e in Francia. 

Le posizioni d’Oltralpe sono da attribuire, secondo i ricercatori, all’ostilità delle politiche  nazionali verso olio di palma e OGM. Una considerazione errata per quanto attiene ai Franken-food, visto che il governo francese ha ammesso l’immissione nell’ambiente dei nuovi OGM senza preventive valutazioni del rischio né autorizzazioni.

In Polonia sarebbe invece più diffusa la prudenza verso i cibi che contengano glutine e lattosio, inspiegabilmente considerati meno salutari rispetto a quelli che ne siano privi.

Gli individui con minori conoscenze in ambito nutrizionale, secondo la ricerca, tendono a riporre maggior fiducia verso le etichette free from. A causa della scarsa dimestichezza nel distinguere le proprietà dei cibi con altre notizie quali la lista degli ingredienti e la dichiarazione nutrizionale.

Un segnale chiaro e forte

L’Europa non vuole gli OGM a tavola. Ciò dovrebbe venire compreso anzitutto dagli operatori che continuano a impiegare i mangimi OGM per nutrire gli animali da cui derivano latte e formaggi, carni e salumi. Non solo i primi prezzi ma anche i prodotti di eccellenza, con attributi di tipicità che variano dalle DOP e IGP ai Km0 di Campagna Amica e dintorni.

Quanto all’olio di palma, è chiaro ormai che i consumatori europei non vogliano saperne più nulla. La vendita di alimenti “senza olio di palma” – indicazione che i palmocrati hanno invano provato a tacciare di illegittimità – ha segnato in Italia un balzo in avanti del 17,6% nell’anno concluso a giugno 2017. (1) L‘evidenza è schiacciante, e dilaga a macchia d’olio in tutta Europa. Francia, Spagna, Svizzera e Svezia, per citare alcuni Paesi.

Un segnale chiaro e forte di cui Big Food – partner della European Palm Oil Alliance che ha commissionato lo studio (2) dovrà pur tenere conto. Al pari dei membri di EUFIC, che allo studio ha partecipato, tra cui figurano i grandi utilizzatori di olio di palma, quali Abbott Nutrition, Bunge, Cargill, Cereal Partners, Coca-Cola, Dow Seeds, DSM, Ferrero, General Mills, Mondelēz Europe, Mars, Nestlé, PepsiCo, Pinar Et, Tereos, Ülker, Unilever. 

Dario Dongo e Marta Strinati

Note

(1) Secondo le rilevazioni compiute da Osservatorio Immagino NielsenGS1 Italy su 46.600 prodotti alimentari di largo consumo e pubblicate a febbraio 2018 

(2)  Su ScienceDirect

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Dario Dongo, lawyer and journalist, PhD in international food law, founder of WIISE (FARE - GIFT - Food Times) and Égalité.

Professional journalist since January 1995, he has worked for newspapers (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) and periodicals (NumeroUno, Il Salvagente). She is the author of journalistic surveys on food, she has published the book "Reading labels to know what we eat".