Un recente studio condotto negli Emirati Arabi Uniti esplora il potenziale delle alofite per una produzione alimentare sostenibile in ambienti aridi, concentrandosi su due specie autoctone: Salicornia sinus-persica e Arthrocaulon macrostachyum.
Grazie a una collaborazione interdisciplinare tra istituti di ricerca nei settori agricolo e ambientale, con il contributo di chef stellati, la ricerca mette in luce il valore nutrizionale, i benefici ambientali e la versatilità gastronomica di queste piante tolleranti al sale.
I risultati confermano il ruolo strategico delle alofite per promuovere un’agricoltura sostenibile, rafforzare la food security e favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici in contesti caratterizzati da scarsità idrica.
Alofite, introduzione allo studio
Il cambiamento climatico impone sfide sempre più complesse ai sistemi alimentari globali, in particolare nelle regioni aride e semi-aride, dove la scarsità di acqua dolce, le temperature estreme e la limitata disponibilità di suolo fertile ostacolano la produttività agricola. Gli Emirati Arabi Uniti esprimono appieno queste criticità, con una dipendenza dalle importazioni alimentari per oltre il 90% che accentua la vulnerabilità della food security e l’impatto ambientale delle filiere.
In questo contesto, le alofite — piante tolleranti al sale che crescono in ambienti ad alta salinità come paludi costiere e sabkha interne — emergono come una risorsa agricola alternativa ancora poco valorizzata. Dotate di adattamenti fisiologici unici, queste specie offrono soluzioni promettenti per un’agricoltura resiliente al clima, in grado di fornire alimenti nutrienti con un ridotto consumo di acqua dolce.
Lo studio propone un approccio innovativo basato su soluzioni naturali e resilienti, dimostrando come l’integrazione delle alofite nei sistemi agroalimentari possa coniugare food security, tutela della biodiversità, ripristino degli ecosistemi e sequestro di carbonio. L’agricoltura non convenzionale diventa così leva strategica per promuovere produzioni locali sostenibili e diversificazione economica negli Emirati Arabi Uniti.
Metodologia e disegno dello studio
Questo studio ha impiegato un approccio multidisciplinare che combina caratterizzazione botanica, analisi nutrizionale e innovazione culinaria per valutare il potenziale delle alofite per la produzione alimentare sostenibile. La ricerca è stata condotta come parte del progetto Nature-based Solutions for Climate, Biodiversity and People negli Emirati Arabi Uniti, un’iniziativa multi-stakeholder finanziata da HSBC Bank Middle East e che coinvolge partnership tra agenzie governative, organizzazioni ambientali e istituzioni di ricerca.
Lo studio si è focalizzato su due specie native – sebbene non esclusive – degli Emirati Arabi Uniti:
- Salicornia sinus-persica, una specie alofita annuale, e
- Arthrocaulon macrostachyum, un arbusto perenne legnoso di palude salmastra.
Entrambe le specie sono state raccolte a Umm Al Quwain e sottoposte ad analisi dettagliate. La metodologia di ricerca ha integrato molteplici componenti incluse la caratterizzazione botanica, la valutazione nutrizionale, la valutazione dell’impatto ambientale e lo sviluppo di applicazioni culinarie.
La valutazione nutrizionale è stata condotta su punte fresche delle piante, con analisi eseguite sui 100 grammi. Lo studio ha esaminato la composizione di macronutrienti (proteine, carboidrati, grassi), il contenuto di micronutrienti (vitamine e minerali), i profili degli aminoacidi e i composti antiossidanti.
L’esplorazione culinaria ha coinvolto la collaborazione con chef di primo piano e professionisti che negli Emirati Arabi Uniti esprimono diversi background culinari e strutture ristorative. I quali hanno sviluppato dodici ricette innovative che mostrano la versatilità delle alofite attraverso antipasti, portate principali e dessert, dimostrando applicazioni pratiche volte a favorire l’accettazione del mercato di questi ingredienti non convenzionali.
Caratteristiche botaniche e adattamenti ambientali
Le alofite mostrano adattamenti fisiologici straordinari che consentono la sopravvivenza in ambienti ad alta salinità attraverso meccanismi specializzati inclusi l’esclusione del sale a livello radicale, l’escrezione del sale attraverso ghiandole e vescicole specializzate, e la compartimentazione ionica all’interno delle vacuole cellulari:
- il meccanismo predominante in entrambe Salicornia sinus-persica e Arthrocaulon macrostachyum coinvolge la parcellizzazione dei sali nei compartimenti cellulari, proteggendo il citoplasma e gli organelli dal danno salino (Cárdenas-Pérez et al., 2021).
- Salicornia sinus-persica è una specie alofita annuale con abiti di crescita prostrati ed eretti, con fusti succulenti e glabri che appaiono articolati. Molti ecotipi mostrano fogliame verde che transisce al rosso in autunno, completando il ciclo di crescita entro un anno con semi che cadono in autunno, germinano in inverno e raggiungono la maturità attraverso la stagione estiva. Questa specie dimostra notevole adattabilità ai cicli di marea e ai cambiamenti stagionali mantenendo la produttività in condizioni ad alta salinità;
- Arthrocaulon macrostachyum è invece un arbusto perenne legnoso di palude salmastra che cresce fino a 150 centimetri di altezza, a volte adottando forme di crescita prostrate. La specie è caratterizzata da strutture riccamente ramificate con segmenti carnosi che mostrano colorazione glauca o verde-giallastra. La fioritura avviene in autunno con successiva dispersione dei semi, consentendo alla specie di mantenere popolazioni perenni in habitat di palude salmastra adatti contribuendo alla stabilità dell’ecosistema.
Entrambe le specie dimostrano la produzione di antiossidanti come meccanismo di difesa per neutralizzare sostanze chimiche altamente reattive, proteggendo le alofite dallo stress ossidativo causato da alti livelli di salinità. Questi adattamenti le posizionano come colture a chilometro zero con potenziale significativo per la coltivazione locale e la produzione commerciale.
Profili nutrizionali e benefici per la salute
I profili nutrizionali di entrambe le specie di alofite sono interessanti sotto diversi aspetti:
- valore energetico. Le punte fresche di Salicornia sinus-persica e Arthrocaulon macrostachyum offrono rispettivamente 46 Kcal e 63 Kcal per 100 grammi;
- macronutrienti. Entrambe le specie si caratterizzano per i bassi contenuti di carboidrati (5,5 e 6,2 g/100 g) e zuccheri (3,2 e 4,0 g/100 g), proteine (1,5-2,9 g/100 g), rispettivamente per Salicornia e Arthrocaulon. Quest’ultima si distingue altresì quale fonte di fibre (3 g/100 g);
- aminoacidi. Entrambe le specie di alofite contengono tutti i nove aminoacidi essenziali. Si tratta perciò di fonti proteiche complete, nonostante il tenore proteico sia relativamente basso;
- micronutrienti. Entrambe le specie sono ricche in vitamina C e vitamine del gruppo B (B1 e B12, soprattutto), oltre a minerali essenziali inclusi potassio, calcio, magnesio, fosforo, sodio, zinco, ferro e manganese;
- composti bioattivi. Entrambe le specie contengono sostanze con azioni antiossidanti quali polifenoli, flavonoidi, acidi cinnamici, saponine e triterpenoidi. Arthrocaulon si distingue altresì per la presenza di metionina, utile supporto per la salute della pelle e delle unghie.
Benefici ambientali e resilienza climatica
Le alofite esprimono grande potenziale nella conservazione della biodiversità, il ripristino degli ecosistemi e la mitigazione del cambiamento climatico:
- gli ecosistemi di alofite forniscono habitat e risorse alimentari per diversi tipi di fauna che includono varie specie di uccelli, crostacei, insetti e gerbilli (piccoli roditori caratteristici delle aree desertiche di Asia e Africa). I sistemi radicali servono come terreni di nidificazione e riproduzione, mentre la biomassa sopra il suolo offre riparo e opportunità di foraggiamento per vari organismi, contribuendo alla salute dell’ecosistema e alla stabilità complessiva;
- i sistemi radicali estesi che legano insieme le particelle del suolo riducono l’erosione e aumentano la stabilità complessiva del suolo. Le alofite inoltre intrappolano e stabilizzano i sedimenti, così da filtrare gli inquinanti e arricchire il suolo attraverso processi di ciclizzazione dei nutrienti. Queste funzioni si rivelano particolarmente preziose negli sforzi di protezione costiera e conservazione del suolo interno, contribuendo alla resilienza climatica e all’adattamento all’innalzamento del livello del mare;
- l’utilizzo di fonti di acqua salina, inadatte per l’agricoltura tradizionale, riduce la pressione sulle forniture di acqua dolce consentendo l’uso produttivo del territorio in ambienti altrimenti marginali, supportando l’agricoltura sostenibile nelle regioni aride e semi-aride dove le colture convenzionali non possono sopravvivere;
- la capacità delle alofite di assorbire e immagazzinare carbonio all’interno della loro biomassa e dei sistemi di suolo associati contribuisce poi agli sforzi di mitigazione del cambiamento climatico, supportando obiettivi ambientali più ampi e iniziative di carbonio blu negli ecosistemi costieri.
Applicazioni culinarie e potenziale di mercato
I profili organolettici di entrambe le specie sono caratterizzati da salinità naturale, leggera amarezza e gusto umami, attribuiti all’alto contenuto di acido glutammico:
- Salicornia mostra texture croccanti e succose quando fresca, mentre
- Arthrocaulon presenta caratteristiche leggermente più dure e fibrose con sottili note di nocciola.
La versatilità d’impiego è ampia, in quanto le alofite si prestano a vari metodi di preparazione:
- il consumo fresco ne preserva la consistenza e le qualità nutrizionali autentiche;
- scottatura, cottura a vapore e bollitura possono ammorbidire le piante e ridurre il contenuto di sale;
- disidratazione e macinazione permettono di creare condimenti in polvere alternativi al sale, con ridotto tenore di sodio e alto valore aggiunto.

Le ricette comprendono applicazioni tradizionali, in abbinamento a pesce, e combinazioni innovative in pasta e riso, insalate, pesti e condimenti. L’integrazione di alofite nelle cucine a base vegetale e vegane offre opportunità aggiuntive per l’espansione del mercato.
Sodio e sale
Il tenore di sodio rappresenta un elemento di attenzione da non trascurare, poiché Salicornia fresca e Arthrocaulon contengono rispettivamente 4,7 e 4,0 g di sale per 100 grammi. Si aggiungono a tale riguardo alcune considerazioni:
- una porzione-tipo di alofite, circa 30 grammi, comporta un apporto di sodio di circa 1,4 grammi. Esse possono peraltro sostituire il sale da cucina e altre fonti di sodio, grazie alla loro naturale sapidità amplificata dal gusto umami, così da non superare la soglia quotidiana di 5 g di sale raccomandata da World Health Organization (WHO, 2023);
- la presenza di minerali aggiuntivi (calcio, magnesio, potassio), vitamine, polisaccaridi, proteine e antiossidanti possono contrastare gli effetti del sodio sulla pressione sanguigna rispetto al cloruro di sodio convenzionale composto principalmente da NaCl (90-99%) (Panth et al., 2016; Sood et al., 2024);
- varie tecniche di cottura possono diminuire il contenuto di sale attraverso cottura a vapore, scottatura e bollitura, fornendo flessibilità per individui che richiedono restrizione di sodio e mantenendo benefici nutrizionali e appeal culinario.
Implicazioni economiche e sociali
La coltivazione locale di alofite offre opportunità di diversificazione economica e sviluppo rurale, creando nuove entrate per comunità costiere e favorendo la crescita di piccole e medie imprese agricole:
- il mercato richiede un coordinamento efficace tra produzione, lavorazione e marketing, con il coinvolgimento di chef e ristoranti per promuovere il prodotto e consolidarne una posizione premium;
- la filiera di approvvigionamento deve superare sfide legate a raccolta, lavorazione e distribuzione per garantire qualità e disponibilità, considerando la stagionalità di Salicornia e la stabilità perenne di Arthrocaulon;
- il progetto Nature-based Solutions in the UAE sostiene finanziamenti integrati che coniugano conservazione ambientale, iniziative di carbonio blu, ecoturismo e sicurezza alimentare.
Discussione e direzioni future
Le alofite rappresentano soluzioni efficaci per le sfide alimentari nelle regioni aride, grazie a benefici nutrizionali, ambientali e culinari:
- la ricerca dovrebbe concentrarsi sul miglioramento del germoplasma per incrementare le dimensioni dei semi e l’aumento della produzione di biomassa;
- le tecniche di coltivazione (ora affidate alla raccolta manuale di semi di dimensioni inferiori ai 2 mm) dovrebbero venire ottimizzate, in particolare, per scalare la produzione sostenibile;
- l’educazione dei consumatori e il supporto politico, tramite incentivi e regolamentazioni, sono essenziali per favorire la diffusione e la tutela degli ecosistemi.
Risultati principali e conclusioni
Le alofite, quali Salicornia sinus-persica e Arthrocaulon macrostachyum, offrono nutrienti essenziali e fitocomposti salutari, con benefici ambientali come il sostegno alla biodiversità e la stabilizzazione del suolo, contribuendo all’adattamento climatico.
La versatilità culinaria e l’accoglienza positiva da parte di chef indicano un forte potenziale di mercato. L’integrazione delle alofite nei sistemi alimentari sostenibili richiede sinergie tra ricerca, produzione, marketing e politiche pubbliche.
Il progetto dimostra come la collaborazione multi-stakeholder possa creare soluzioni innovative che affrontano simultaneamente molteplici sfide di sostenibilità e servire come modello per altre regioni aride, contribuendo agli sforzi di resilienza globale.
Dario Dongo
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Dario Dongo, lawyer and journalist, PhD in international food law, founder of WIISE (FARE - GIFT - Food Times) and Égalité.